Progetti fotografici famosi: conta più il fotografo… o la fotografia?

In altre parole: cosa rende davvero interessante (e vendibile) un progetto fotografico?

Ma soprattutto:

Perchè alcuni progetti fotografici balzano agli onori della cronaca e proiettano il suo autore verso livelli di fama e di visibilità assolutamente insperati… mentre molti altri finiscono nell’anonimato più totale?

Già.

Oggi si discute moltissimo se a vendere sia più l’effettiva qualità intrinseca di una foto o di un’opera d’arte… oppure la figura dell’artista/fotografo, e di conseguenza del BRAND/AUREA che negli anni è riuscito a creare intorno a sè.

A tal proposito voglio raccontarti la storia emblematica di un progetto fotografico molto famoso da cui certamente possiamo ricavare moltissimi insegnamenti.

Una storia per certi versi al limite del REALE.

È la storia di un’avventura assurda… e del suo creatore.

Il suo nome è Roger Ballen.

E tanto per capirci… in questo caso siamo di fronte ad un pazzo scatenato.

Un vero outsider della fotografia.

Un artista “border line” che più “border line” non si può.

Come testimonia del resto il suo progetto fotografico più iconico e acclamato.

Progetti fotografici famosi: “Il manicomio degli uccelli” (Asylum Of The Birds)

Il progetto fotografico in questione si chiama ASYLUM OF THE BIRDS (tradotto: il manicomio degli uccelli).

Per realizzarlo, Roger Ballen ha vissuto per ben 6 anni (6 lunghi anni) in una location “top secret”… a stretto contatto con gli abitanti delle baraccopoli di Johannesburg in Sud Africa – considerata una tra le zone più pericolose e malfamate AL MONDO.

Da quell’esperienza ai limiti della follia… ha tirato fuori uno stile e un’estetica davvero incredibili, che ricordano molto i graffiti nelle caverne degli uomini primitivi.

La sua fotografia è un ibrido improbabile (ma davvero riuscitissimo) di fotografia STILL-LIFE e RITRATTO.

E l’estetica che ne viene fuori è mix sublime fra arte primitiva e incubi moderni.

La prima volta che vidi una mostra di Ballen dal vivo fu a Roma – nel 2016 se non ricordo male – al Festival della Fotografia.

E ne rimasi letteralmente folgorato.

Anzi, direi letteralmente FRASTORNATO più che folgorato.

E veniamo adesso agli insegnamenti che puoi trarre anche tu da questo progetto.

Il primo è senza dubbio il più importante.

Asylum of the Birds – Immagini dal libro

(1) La storia e le genesi un progetto fotografico viene sempre prima dell’immagine finale

Nel caso di Ballen, è assolutamente impossibile slegare il suo lavoro dalla sua figura… e soprattutto dalla genesi di vita (reale e vissuta) che si cela dietro questo progetto.

Se non ci fosse stata quella forte e incredibile esperienza umana dietro ASYLUM OF THE BIRDS… di sicuro qualsiasi spettatore, critico, addetto ai lavori o collezionista avrebbe interpretato la sua arte e le sue immagini in modo molto meno evocativo e memorabile.

Ricorda:

Per me cliente o collezionista, curatore o gallerista… comprare o esporre un’opera di Ballen non significa comprare tanto l’opera in sè.

Ma soprattutto la STORIA che c’è dietro.

Detto in altro modo:

A parità di estetica e di tema trattato (e quindi a parità di risultato finale), quelle immagini avrebbero avuto molto meno senso e meno significato se fossero state scattate da qualsiasi altra parte. O magari dentro uno studio.

Per esperienza personale… a conti fatti, circa il 90% dei clienti che hanno comprato da me fotografia artistica in questi ultimi 20 anni (e forse il 100% dei curatori, editori, e addetti ai lavori che hanno esposto i progetti da me promossi) lo hanno fatto soprattutto per un motivo:

Per la genesi del progetto fotografico.

Per la storia che c’era dietro.

Per il fascino del racconto che andava oltre le immagini.

Non tanto (o non solo) per le fotografie in sè.

Da qui, tornando sul pratico e sul concreto, ecco il primo insegnamento che voglio passarti:

Ricorda che vendere fotografia artistica vuol dire prima di tutto saper “affascinare” le persone che hai di fronte.

E non c’è niente di più affascinante di una storia ben costruita e raccontata.

Perciò ricorda:

Dietro ogni tuoi progetto deve esserci una STORIA.

Ed è questa storia che devi vendere prima di tutto al tuo mercato e al tuo pubblico potenziale di clienti.

Il risultato finale (le immagini) viene sempre dopo.

Non devi necessariamente avere una storia “estrema” come quella di Ballen.

Ma una storia deve esserci.

Pensaci:

Ormai di opere belle e particolari ne è pieno il mondo.

Ma quante opere sono belle… eppure fini a se stesse?

Invece… una bella opera con una bella storia alle spalle non è mai fine a se stessa.

Mai.

Ed è anche molto più facile da vendere.

Perciò ricorda sempre: il “marketing della storia” vende molto meglio dell’opera in sè.

Almeno nella stragrande maggioranza dei casi.

Ed arriviamo al secondo insegnamento che voglio passarti:

Asylum of the Birds – Immagini dal libro

(2) Temi fotografici: non è l’originalità o l’unicità che conta davvero… ma il TUO punto di vista

Parliamoci chiaro.

Roger Ballen non ha certo re-inventato la ruota.

Non si è inventato nulla di nuovo.

Quanti sono stati, prima di lui, i fotografi che hanno raccontato il disagio e le misere condizioni di vita degli emarginati e degli esclusi??

Tanti.

Forse anche troppi.

Quindi, di per se stesso, il tema sociale del progetto di Ballen non è nulla di originale o di così innovativo.

Tutt’altro.

Ciò che invece è davvero unico e innovativo è stato il SUO punto di vista.

Nel suo caso: l’abilità di creare un’estetica assolutamente nuova (e per certi versi inquietante) legandola ad una realtà emarginata e disagiata, come se ci trovassimo al cospetto di un teatro delle marionette (o dell’orrore).

Dando vita quindi ad una interpretazione della realtà assolutamente unica e inimitabile.

Ma se non avesse adottato quel particolare punto di vista… avrebbe sì realizzato dei buoni/ottimi scatti, senza però creare qualcosa di memorabile e quindi degno della massima attenzione.

Sintetizzando:

Il tuo punto di vista è più importante dell’originalità del tema trattato

Puoi anche raccontare un tema già sviscerato da centinaia di fotografi.

Puoi anche adottare uno stile già visto.

Ma se il tuo punto di vista sulla storia che vuoi raccontare è unico e particolare… il tuo progetto sarà MOLTO PIÙ interessante.

E quindi anche molto più VENDIBILE.

Passiamo adesso al terzo insegnamento.

Asylum of the Birds – Immagini dal libro

(3) Il modo in cui “presenti” un progetto fotografico è importante tanto quanto il progetto stesso

Perfavore rileggi il concetto che ti ho appena passato almeno 10 volte, please.

Se parliamo infatti di “mostra fotografica e come organizzarla“, di sicuro la presentazione del progetto di Roger Ballen che vidi anni fa ha tuttora del magistrale.

Non riuscirò mai a scordarla.

Quando entrai nella sala dove erano esposte le opere, la prima cosa in assoluto che mi colpì fu il video che racconta proprio la genesi del Manicomio degli Uccelli (e che trovi all’inizio di questo articolo).

Rimasi letteralmente rapito e folgorato dalla voce fuori-campo del fotografo e da quel racconto visivo così assurdo ma al tempo stesso così magnetico.

Vedere quel mini-documentario mi aiutò moltissimo ad entrare nell’estetica di Ballen e nel cuore del suo progetto.

Mi aiutò a leggere le sue immagini e a farle subito mie.

E soprattutto lo fece in modo molto più coinvolgente e carismatico di qualsiasi libro, recensione, catalogo, o brochure avessi avuto tra le mani in quel preciso momento.

Quindi, sintetizzando:

Una presentazione anonima del tuo lavoro può rovinare letteralmente tutto il risultato finale (ossia le immagini).

Al contrario, una presentazione CONSAPEVOLE e COINVOLGENTE può aiutarti a catturare molto meglio l’attenzione del tuo interlocutore.

E a vendere molto, molto, molto, molto più velocemente. E a prezzi più alti.

Non devi necessariamente creare un video.

Ma devi sapere di cosa stai parlando.

Asylum of the Birds – Immagini dal libro

(4) Fai ricerche e collega sempre ogni tuo lavoro alla storia della fotografia

Riuscire ad inquadrare e inserire il tuo lavoro nella storia della fotografia è davvero molto importante.

In altre parole:

Aiutare il pubblico a farsi un’idea migliore dei tuoi progetti… rapportandoli e raffrontandoli con i lavori di altri fotografi – noti e meno noti – che ti hanno preceduto (o che sono tuoi contemporanei) è un aspetto che non devi MAI sottovalutare.

Detto questo…

… anche se sei un perfetto ignorante della storia della fotografia o non riesci (in un primo momento) a collocare il tuo lavoro in determinati contesti, trend, o periodi storici…

… parti comunque dal tuo background di vita per spiegare al mondo:

– CHI SEI
– COSA FAI
– PERCHÈ LO FAI

Le tue esperienze di vita possono sembrare scontate e banali a te che già le conosci… ma non agli altri.

Quindi ricorda:

(1)
NEL MERCATO MODERNO, SPESSO CONTA PIÙ LA STORIA E LA GENESI DI UN PROGETTO FOTOGRAFICO DEL SUO RISULTATO FINALE.

La storia dietro un progetto fotografico – quando è coinvolgente – ti aiuta a vendere prima (e molto meglio) OGNI singola immagine che lo compone.

(2)
NON È L’ORIGINALITÀ O L’UNICITÀ CHE CONTANO DAVVERO… MA IL TUO PUNTO DI VISTA.

Ormai riuscire a produrre qualcosa di davvero unico e originale è un’impresa al limite dell’impossibile.

Gran parte dei temi e delle tematiche sono state già affrontate da altri fotografi prima di te.

Tuttavia, anche un’idea e una tematica non certo nuove possono diventare qualcosa di assolutamente unico e quindi memorabile se affrontate/raccontate con un punto di vista originale.

(3)
IL MODO IN CUI PRESENTI LA TUA OPERA È IMPORTANTE TANTO QUANTO L’OPERA STESSA.

Dedica quindi molto tempo (anche e soprattutto) a COME deciderai di raccontare il tuo progetto a chi ancora non lo conosce.

Non basta piazzare sotto gli occhi del tuo pubblico una serie di immagini ben fatte per far entrare lo spettatore nel tuo mondo e nel tuo racconto.

(4)
QUANDO POSSIBILE, INSERISCI SEMPRE IL TUO BACKGROUND DI PERSONA E FOTOGRAFO NEI TUOI PROGETTI.

Anche se può sembrarti scontata o banale, la tua esperienza di vita è tua e soltanto tua. E nessuno potrà mai copiarla perchè nessuno potrà mai essere TE al 100%.

Quindi non aver timore di “personalizzare” ogni tuo racconto con aneddoti di vita vissuta che legano indissolubilmente le tue immagini al tuo passato o presente.

Il prossimo step

Riprendi ogni tuo progetto fotografico e chiediti:

– Che storia (genesi) c’è dietro?
– Qual è il punto di vista originale che ho adottato?
– Come posso presentarlo in modo efficace e coinvolgente?
– Come si inserisce all’interno della storia della fotografia?
– Riflette in qualche modo anche il mio background di vita?

Fai questo, e ti assicuro che cambierà radicalmente il modo in cui fino ad oggi hai guardato alle (TUE) fotografie.

E se poi vuoi approfondire seriamente l’argomento, iscriviti a QUESTO WEBINAR GRATUITO che sta già aiutando centinaia di persone a vendere fotografia artistica in tutto il mondo. E questo anche se parti da zero… o magari non sai da dove cominciare.

critici d'arte

Luca Vehr
Luca Vehr

Certi giorni sono Luca. Altri giorni sono Joker. Il resto del tempo lo trascorro insegnando ai fotografi come vendere le proprie immagini a clienti e collezionisti senza combattere sul prezzo. Quando mi dicono che sono arrogante e presuntuoso, rispondo sempre: "Non sono modesto. Non sono abbastanza famoso da potermelo permettere".

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